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Il carcere di Ferrara Covid free, ma tensioni per lo stop a colloqui e visite

Nell’ottobre scorso, in occasione della visita di Antigone (associazione per i diritti e le garanzie nel sistema penale) la casa circondariale di Ferrara non registrava alcun caso di positività al Covid.

«Sin dai primi mesi dell’emergenza – si legge nel report dell’associazione – l’istituto si è dotato di tutte le misure di prevenzione e ha svolto un’importante attività di informazione per la popolazione detenuta».

Non per questo non ci sono state ripercussioni negative legate alla pandemia: «Durante i primi mesi del 2020 si è registrato un incremento degli eventi critici dovuti in particolare alla sospensione dei colloqui e all’impossibilità di garantire le visite mediche all’esterno dell’istituto. Anche all’interno del carcere di Ferrara erano scoppiate delle rivolte a causa del generale clima di ansia dovuto all’emergenza sanitaria, che sono state fatte rientrare in breve tempo grazie al lavoro di mediazione del personale. Sin da febbraio 2020 sono stati interrotti i provvedimenti di isolamento disciplinare e gli spazi normalmente destinati a questo sono stati utilizzati per garantire invece l’isolamento sanitario. Dopo i primi mesi di emergenza, la direzione ha ritenuto di poter introdurre nuovamente la sorveglianza dinamica in modo da garantire una migliore quotidianità detentiva. Alcune attività trattamentali (in particolare quelle che si svolgono all’esterno) sono state sempre garantite e negli ultimi mesi del 2020 la Direzione ha ritenuto di poter assicurare nuovamente ulteriori attività».

Un quadro in controtendenza rispetto a quanto rilevato da Antigone nel corso delle sue visite all’interno delle carceri emiliano romagnole per verificare l’impatto dell’emergenza sanitaria. In termini generali, infatti, le attività di monitoraggio realizzate dall’articolazione locale di Antigone e le visite effettuate dai componenti dell’osservatorio regionale sulle condizioni di detenzione «in questi 12 mesi registrano una considerevole tensione interna nelle prassi di governo del sistema penitenziario della Regione». In particolare, l’esigenza di contenere i contagi e i conflitti ha portato a due differenti orientamenti, ovvero la messa in discussione o il mantenimento del regime a celle aperte e degli assetti della sorveglianza dinamica.

 

Fonte: lanuovaferrara.gelocal.it

Redazione OSAPPoggi

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