Incontro con alcuni detenuti e detenute: “Guardiamo in alto come i re Magi”.
“Un invito a non guardare in basso ma in alto, a fare come hanno fatto i Magi, a guardare al cielo e non solo a se stessi, alla propria sofferenza o alla propria storia». È questo, in sintesi, il messaggio che l’arcivescovo di Genova, monsignor Marco Tasca, ha rivolto alle detenute del carcere di Pontedecimo dove ieri pomeriggio ha celebrato la Messa dell’Epifania. A raccontare la visita dell’arcivescovo è stato monsignor Giacomo Martino che da nove anni è il cappellano del carcere.
“Rispetto agli altri anni – ha aggiunto monsignor Martino – quella di quest’anno è stata una cerimonia più mesta. A causa delle restrizioni dovute alla situazione sanitaria in atto, infatti, c’erano poche detenute, solo 24 mentre di solito sono molte di più. Inoltre, non abbiamo potuto fare i canti perché erano presenti solo 3 volontari in rappresentanza delle numerose realtà che quotidianamente si alternano per portare sollievo e conforto a chi vive dietro le sbarre». Nonostante questo, però, la Messa è stata molto sentita perché durante la cerimonia, alcune detenute hanno fatto delle preghiere spontanee, molto belle e sentite. Una di loro ha anche chiesto perdono per il male che ha fatto».
Dopo la Messa l’arcivescovo ha incontrato le detenute presenti e si è soffermato a parlare con ciascuna di loro per alcuni minuti. In seguito, monsignor Tasca si è recato nella sezione maschile dove ha incontrato 16 detenuti e, anche in questo caso, si è fermato a parlare personalmente con ciascuno di loro.
La mattina di Natale l’arcivescovo si era recato invece presso il Carcere di Marassi. Anche in quell’occasione aveva celebrato la Messa e incontrato i detenuti presenti.
Fonte: genova.repubblica.it