Come già riportato da Il Dubbio, nei giorni scorsi un detenuto è morto nel carcere di Sollicciano, a Firenze, con la testa incastrata nello spioncino per il passaggio del cibo. L’uomo era in una cella della sezione transito e la causa della sua morte è tuttora da chiarire. Ciò però ha riportato al centro dell’attenzione le condizioni precarie del carcere fiorentino. Condizione, ovviamente, non unica nel panorama penitenziario.
L’associazione Antigone ricorda di aver visitato nei mesi scorsi la struttura penitenziaria, evidenziando le grandi criticità riscontrate. Dalla scheda aggiornata dall’associazione, emerge che l’istituto presenta gravi carenze dal punto di vista edilizio. Infiltrazioni, cedimenti strutturali, sprofondamenti delle fondamenta, umidità, crepe e intonaco cadente rendono la struttura del tutto fatiscente.
Gli spazi sono stretti e angusti. Le camere di pernottamento del femminile subiscono una riduzione dello spazio dovuta all’inserimento di un terzo letto nelle stanze doppie, di fatto rendendole triple. Tale modifica è stata introdotta in seguito al temporaneo arrivo delle detenute del carcere di Pisa, la cui sezione femminile risultava inagibile per lavori in corso.
Nonostante nei primi mesi del 2021 le recluse di Pisa siano rientrate, le stanze mantengono il terzo letto, che compromette la vivibilità del perimetro. Non solo. Antigone sottolinea che al maschile manca l’acqua calda. All’interno delle sezioni si segnala la mancanza di spazi comuni e di socialità, cosa che grava soprattutto sulla detenzione maschile che, a causa della mancata applicazione del regime di sorveglianza dinamica, è sottoposta a un regime di maggiore chiusura rispetto al femminile, dove le camere di pernottamento sono aperte da mattina a sera.
Dopo i lavori che hanno portato all’apertura dell’articolazione dedicata alla salute mentale (ATSM) nel 2019 – ubicata nei pressi del femminile, nell’area precedentemente dedicata alla Casa di Cura e Custodia e dedicata ai reclusi uomini – è prevista la partenza di una seconda consegna dei lavori, a cominciare dal femminile, dove i gravi cedimenti strutturali rendono inagibile parte degli spazi da oltre 10 anni. Con una popolazione reclusa straniera pari al 70%, Antigone segnala l’assenza di mediatori culturali. Solo una persona presta, su base volontaria, un servizio di mediazione destinato ai reclusi provenienti dalle aree del Maghreb. Carenti attività culturali, ricreative e sportive, così come il lavoro.
Recentemente vi ha fatto visita anche l’associazione “Progetto Firenze”. La delegazione era composta da Grazia Galli, Sandra Gesualdi, Donella Verdi, Emanuele Baciocchi, Dmitrij Palagi (consigliere comunale), Massimo Lensi. Tra i partecipanti anche l’avvocato Massimiliano Chiuchiolo (Osservatorio Carcere della Camera Penale di Firenze).Hanno dipinto un quadro altrettanto impetuoso. La direzione del carcere risulta ancora pro tempore; il corpo di Polizia Penitenziaria è sotto organico; l’area educatori è fortemente sotto organico: il personale sanitario è sotto organico e in parte precario. Non solo.
La delegazione del Progetto Firenze ha rilevato che il carcere di Sollicciano è ancora in sovraffollamento: 633 detenuti (su una capienza regolamentare di 491 posti più 35 posti non disponibili), 569 uomini (di cui 335 al giudiziario, custodia cautelare), 64 donne (di cui 27 al giudiziario), bambini 1 (nato il 27 luglio, pochi giorni fa). Come se non bastasse, sono in aumento i detenuti con patologie psichiatriche.
Fonte: ildubbio.news
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