Ingresso vietato ai rappresentanti sindacali al carcere di Ivrea: scatta l’interrogazione in commissione Giustizia. Dopo la denuncia di OSAPP e Sinappe, la vicenda è posta all’attenzione del ministro Cartabia.
La mancata autorizzazione a partecipare all’incontro sui diritti dei lavoratori degli istituti penitenziari dello scorso 3 marzo al carcere di Ivrea, denunciata dai rappresentanti sindacali Osapp e Sinappe, finisce all’attenzione del ministro della Giustizia. Ecco il testo dell’interrogazione orale in commissione Giustizia al ministro Cartabia (firmata Marino) volta a far luce sugli episodi denunciati.
IL TESTO DELL’INTERROGAZIONE
“Al Ministro della Giustizia –
Premesso che:
con nota congiunta dei sindacati della Polizia penitenziaria OSAPP (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) e SINAPPE (Sindacato Nazionale Autonomo Polizia Penitenziaria), del 4 marzo 2022, gli stessi denunciavano fatti di particolare gravità verificatisi in data 3 marzo 2022 nella casa circondariale di Ivrea, legati a direttive assunte dal Comandante di reparto; i fatti erano ricollegabili ad un incontro organizzato dalla direzione amministrativa penitenziaria, avente ad oggetto questioni incidenti sui diritti dei lavoratori degli istituti penitenziari, al quale erano convocati i rappresentanti sindacali.
Considerato che:
per ordine del Comandante del reparto, gli addetti agli ingressi attingevano da una lista nominativa in loro possesso e, nei casi di mancata esibizione del permesso sindacale, l’ingresso veniva illegittimamente vietato; ai rappresentanti sindacali OSAPP e SINAPPE, la cui titolarità dei diritti risulta per tabulas negli atti di nomina statutari comunicati all’Amministrazione, non veniva consentito di entrare perché privi del permesso sindacale, mentre ad altre sigle sindacali sarebbe stato, diversamente, garantito l’ingresso seppur prive del medesimo permesso; trascorso diverso tempo, la Direzione dell’amministrazione, ignara sino ad allora di quanto stesse accadendo, permetteva di accedere all’evento anche alle sigle sindacali rimaste escluse; le Organizzazioni Sindacali hanno dichiarato che il Comandante del reparto disponeva dei dati sindacali che dovevano essere conservati e trattati solo dalla Direzione e non da altri; tale “militarizzazione” dei rapporti tra Amministrazione penitenziaria e le OO.SS. è assolutamente inaccettabile e improduttiva di positivi effetti rispetto alla delicata gestione del personale di polizia penitenziaria, il quale subirebbe anche la revoca del congedo ordinario su disposizioni del Comandante del reparto e non della competente autorità dirigente, inerme di fronte ai denunciati arbitri del Comandante e, per questo, responsabile della lesione alle prerogative sindacali.
Tutto quanto premesso, per sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti e se non intenda chiedere a tale riguardo urgentissimi chiarimenti; quali azioni urgenti si vorranno porre in essere per ristabilire il libero esercizio dei diritti e delle prerogative sindacali presso la Casa Circondariale di Ivrea e quali nei confronti dei responsabili di tali accadimenti, anche al fine di ripristinare la serenità dell’ambiente lavorativo ed evitare che sia condizionato da pressioni illegittime”.