Dopo l’interrogazione presentata dall’On. Andrea Delmastro delle Vedove e la segnalazione di alcuni Senatori al Ministro di Giustizia, ora la lettera dei Sindacati, in cui si rimarca che fino ad adesso le loro voci sono rimaste inascoltate, e si chiede un incontro urgente.
La pubblichiamo qui integralmente:
“Ormai da tempo le voci, le richieste di incontri urgenti, le urla di queste Organizzazioni Sindacali, sono rimaste, e sono ancora oggi, inascoltate.
Ci sono questioni urgentissime, relative all’organizzazione del lavoro che, benché più volte rappresentate per iscritto, a voce, formalmente ed informalmente sono rimaste, e ancora lo sono, senza soluzione.
Molto sinceramente, Sig. Provveditore, queste Organizzazioni Sindacali, pur comprendendo l’attuale situazione relativa ai Direttori di Istituto Penitenziario in Regione e dei Funzionari del Corpo, non possono e non vogliono più tacere ed attendere perché ne va dello stato psicofisico del personale che giornalmente espleta, con immenso spirito di sacrificio, il proprio servizio.”
“A titolo di esempio – proseguono – la informiamo che ci sono interpelli per posti di servizio di vitale importanza banditi e la cui procedura è rimasta poi inconclusa – incompiuta.
Non accettiamo più sentirci dire “Non c’è il direttore, non c’è il direttore titolare seppur in missione”……. no!!!!!! Non lo accettiamo più……… perché questa è la scusa che viene campata avanti a convenienza…….. perché per contro poi ci risulta che qualcuno, per altre questioni benchè non di propria competenza, abbia adottato provvedimenti anche in violazione agli ancora vigenti accordi locali.
Diverse sono le questioni di cui vogliamo parlare e trovare soluzione prima tra tutte l’organico dei Preposti alla Sicurezza Istituto che, ricordiamo, sono le figure di riferimento quando non vi è la presenza degli UPG anche nel turno notturno e per i quali, appunto, la procedura di interpello è rimasta li………. incompleta ………………………… in attesa di cosa non si sa, lasciando nella completa disorganizzazione e difficoltà questo peculiare servizio.
Sig. Provveditore, cogliamo l’occasione anche per protestare energicamente circa le inaccettabili condizioni di lavoro in cui tutto il personale dell’Istituto, noi compresi, è stato e siamo ancora obbligati a prestare il nostro servizio causa malfunzionamento dell’impianto di riscaldamento: abbiamo preso atto delle risposte che la S.V. ha già partecipato alle Organizzazioni Sindacali che singolarmente l’avevano già interessata sull’argomento e ci permettiamo di non condividere tali spiegazioni ed evidenziare che, l’assegnazione di fondi (pochi o tanti che essi siano) per interventi sull’impianto di riscaldamento, a novembre e/o dicembre ci è parso e ci pare un intervento a dir poco tardivo.”
Fonte: obiettivonews.it