Polemica sulla foto dei militari (armati) sulla spiaggia di Ventimiglia. “Lì contro gli assembramenti”. Ma la verità è un’altra!!!
Droni che inseguono runner e pattuglie anti Covid. Ne abbiamo viste di tutti i colori in questa pandemia. Il dispiegamento di forze è stato una costante del lockdown.
Mi ricordo quando, un giorno di aprile, ero in macchina per andare al lavoro. Faceva caldo, i finestrini erano abbassati e la musica suonava. Un assaggio, seppur piccolo, di libertà. Ma ecco che, poco davanti a me, vedo due macchine ferme e, accanto a lor, alcuni carabinieri armati. Un vero e proprio posto di blocco, pensato per fermare chissà quale bandito. In realtà era fatto solo per controllare le tanto famose (e famigerate) autocertificazioni. Dopo i posti di blocco, ora i soldati in spiaggia.
Ma è davvero così? Due giorni fa, il quotidiano La Stampa ha pubblicato la foto di alcuni soldati del 32esimo genio guastatori della Brigata taurinense presidiare le spiagge di Ventimiglia: “Con l’emergenza coronavirus invitano anche i bagnanti a rispettare le distanze di sicurezza previste dai protocolli anti-Covid”, si legge sul sito del quotidiano. Ovviamente, molti hanno pensato: ma cosa ci fanno dei militari, vestiti con giubbotto antiproiettile e anfibi, a presidiare le nostre spiagge? È davvero necessario? Bastava leggere l’articolo apparso sull’edizione cartacea del quotidiano per comprendere che la verità era un’altra, come ha spiegato il maggiore Elvio Pascale: “Il nostro compito non è quello di presidiare le spiagge. Ma la presenza dei nostri uomini nelle zone più trafficate è utile per raccogliere richieste di aiuto e per supportare le altre forze dell’ordine in caso di intervento”. Come dire: i militari presidiano il territorio, come fanno con Strade sicure, ma non hanno il compito di controllare gli assembramenti.
da Il Giornale.it
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