Alla fine e come temevamo Gianluca Paul Seung (omicida della Psichiatra Capovani) è stato allocato nel carcere “Don Bosco” dove oggi avrà l’interrogatorio di garanzia e non in un reparto ATSM (Articolazione Territoriale di Salute Mentale) il più vicino dei quali sarebbe nel carcere di Firenze-Sollicciano e, quindi, in isolamento notevolmente vigilato da uomini del Corpo in quel di Pisa di notoria fama per i vari dissesti funzionali, infrastrutturali ed organici (dell’organico del Personale).
Il Provveditore regionale ha peraltro disposto che i Poliziotti penitenziari, quale che sia la destinazione d’uso dei farmaci somministrati (terapeutica e/o ricreativa – sic!) debbano attendere (forse nell’adempimento dei doveri di PG o di PS) acchè i detenuti li acquisiscano per via orale, “possibilmente deglutendoli – diciamo noi – perché c’è chi in carcere li conserva sotto la lingua o persino li vomita per poi rivenderli, come Seung non potrà fare, ma solo per il momento”.
Ma la Rems?
A quando la convivenza insieme agli altri detenuti e le nuove aggressioni?
I Direttori penitenziari mancano. È ben noto, infatti che ci siano sedi sul territorio dove un direttore va una o due volte a settimana e ancor più che ci siano “fortunati” dirigenti amministrativi penitenziari che dimostrano capacità tanto eccelse da poter ricoprire l’incarico, soprattutto nei periodi più delicati quali quelli estivi e natalizi, in 3, 4 e persino 5 sedi contemporaneamente, ovviamente in missione retribuita con autista (del Corpo) e con buona pace di qualsiasi ipotesi di telelavoro. Eppure, ci sono direttori penitenziari distaccati-comandanti presso altri enti e pubbliche amministrazioni, peraltro mediante procedure del tutto legittime e riconosciute, il cui numero complessivo è di fatto un vero mistero e che si racconta essere, forse, di 4 unità o forse di 5 o, assai di più.
Se la lavatrice di casa non funziona e lava male la biancheria o non la lava del tutto, è buona prassi familiare chiamare il tecnico delle lavatrici per aggiustarla, se possibile, oppure sostituirla;
al Dap invece e non da oggi, per fare una qualche similitudine più o meno calzante ma comunque significativa, si sostituisce la biancheria.
E’ quando sembra accadere oramai da anni, ad esempio, per il carcere di Prato dove il personale di Polizia penitenziaria ha di recente protestato mediante l’autoconsegna contro le frequentissime aggressioni e l’Amministrazione, per tutta risposta, ha provveduto a sostituire il direttore in quel momento colà assegnato mandandolo (in missione…) ad Alessandria e destinando poi a Prato altro direttore già lungamente presente a “La Dogaia”.
Complimenti vivissimi per tutto.
LEO BENEDUCI