Gli agenti hanno rivenuto il 22 giugno a seguito di un’attività di controllo, 5 telefoni cellulari (tra i quali anche smartphone di ultima generazione), schede SIM, un buon numero di carica batteria e diversi cavetti usb.
Gli oggetti erano stati nascosti dentro un tubo di plastica simile a quelli utilizzati per lo scarico di acque piovane e rendere ancor più preoccupante l’episodio è stato il ritrovamento anche di una decina di lame per seghetto.
Fonte: antimafiaduemila.it