Si riapre il 14 settembre – “Le scuole riapriranno il 1° settembre per i corsi di recupero e il 14 c’è la riapertura vera e propria”. Lo ha ufficializzato il sottosegretario all’Istruzione Peppe De Cristofaro. “Il 20 settembre – ha aggiunto – spero davvero che si riesca a fare quello che in tanti stanno chiedendo, cioè cercare luoghi alternativi alle scuole per svolgere le elezioni. Diversamente sarebbe onestamente un cazzotto nell’occhio e una vera beffa. Spero si risolva positivamente”.
Didattica distanza solo alle superiori – “La didattica a distanza sotto i quattordici anni non si fa, si fa soltanto per la scuola secondaria di secondo livello ma in condizioni assolutamente residuali, quando è proprio impossibile dare vita alla didattica normale. L’impegno e l’obiettivo del governo è riportare tutti gli studenti in aula in presenza e immaginare la didattica a distanza come vera e propria extrema ratio.” Ha aggiunto il sottosegretario all’Istruzione Peppe De Cristofaro.
Le altre novità – Raggiunta, dunque, l’intesa sul discusso Piano Scuola 2020-2021 al termine di polemiche, trattative e limature che hanno portato ad un testo condiviso da tutti, fatta eccezione per il governatore della Campania, Vincenzo De Luca. Diciotto pagine di norme e indicazioni per garantire la massima sicurezza all’interno e all’esterno degli istituti. Escluso, per il momento, l’utilizzo di separatori in plexiglas, o altro materiale, ma confermato il distanziamento fisico di un metro “fra le rime buccali (le bocche, ndr) tra gli alunni” (come scrive testualmente il Comitato Tecnico Scientifico). Ingressi ed uscite saranno “differiti e scaglionati”, mentre le lezioni saranno svolte a “turni differenziati”.
Possibile anche una “diversa modulazione settimanale del tempo a scuola”, frase che ha sostituito nel testo definitivo della bozza il prolungamento delle lezioni al sabato. “Vogliamo classi meno affollate. Le cosiddette classi pollaio a me non piacciono affatto, non le tolleriamo piu'”, ha detto il premier presentando il piano dove, per l’appunto, si chiedono spazi maggiori. “Portiamo gli studenti nei cinema, nei teatri, nei musei, facciamo in modo che respirino la cultura di cui hanno bisogno”, la proposta della ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina che che si trova già a fare i conti con un’edilizia scolastica che poco si coniuga con i dettami di una maggiore sicurezza. E cosi’ il neonato software implementato in queste settimane per censire edifici e strutture scolastiche porta alla luce gia’ un “15% di studenti” che sarebbero costretti
a restare fuori dall’aula. “Lavoriamo sull’edilizia scolastica leggera – continua Azzolina -. Se non basta, abbiamo ripreso i 3.000 edifici scolastici dismessi. La scuola deve riaprire non solo in sicurezza, ma che sia nuova, piu’ aperta e inclusiva”
da TGCOM24.it