Chi viene multato perché non indossa il dispositivo di protezione individuale può contestare la sanzione se la ritiene ingiusta? Tutto quello che c’è da sapere su ricorso e tempi da rispettare“.
Nel nuovo Dpcm – decreto del Presidente del Consiglio dei ministri – torna l’obbligo di indossare le mascherine anche all’aperto su tutto il territorio nazionale. Sulle mascherine, il Dpcm dovrebbe prevedere l’obbligo di indossarla sempre sia all’aperto che al chiuso come già stabilito da alcune regioni (Campania, Lazio, Sicilia per esempio). Ma ci sono alcune eccezioni: si è esentati se si fa attività motoria (fermo restando il distanziamento di almeno due metri), se si va in moto o in bicicletta, se si è in auto da soli o con i congiunti.
Sono previste sanzioni da 400 a mille per i trasgressori. Inizialmente la sanzione per chi viene sorpreso senza mascherina arrivava fino a tremila euro, come prevedeva il decreto a marzo, ma a fine maggio quando era passata la prima emergenza è stata abbassata a mille euro.
La domanda che ci poniamo è: chi viene multato perché non indossa il dispositivo di protezione individuale dove governo e regioni ne prevedono l’obbligo può contestare la sanzione se la ritiene ingiusta? La risposta è sì, almeno in linea teorica. La sanzione è contestabile: le multe per violazione delle misure anti-Covid, infatti, sono sanzioni amministrative e, pertanto, si può fare ricorso al prefetto o al giudice di pace.
Facciamo chiarezza, innanzitutto. Ci sono dei momenti e dei luoghi in cui si può togliere il dispositivo di protezione. “Le mascherine non sono previste quando si è lontano dagli altri, per esempio se si va in campagna, in giardino, nel proprio orto”, ha spiegato Sandra Zampa, sottosegretario alla Salute. Anche chi va in bici, in moto e in auto da solo o con i propri congiunti può tenere da parte la mascherina. Altri momenti in cui la mascherina può non essere indossata sono le camminate nei boschi e in spazi desolati. Lo stesso vale per chi corre o pratica attività sportiva intensa in spazi aperti, nei parchi o per strada. Anche chi guida i monopattini può non indossare la mascherina, ma una volta scesi dal mezzo va usata.
“Se invece si è in luoghi chiusi, in palestra, in auto con gli amici, per strada con persone vicine e all’aperto insieme ad altre persone, va indossata”, ha dichiarato ancora la sottosegretaria Zampa. In generale, la mascherina va indossata sempre dove ci sono altre persone vicine che non siano congiunti. Anche con gli amici, quindi, nei luoghi aperti, è sempre obbligatorio indossare un dispositivo di protezione. Si può togliere per mangiare o bere all’aperto, ma poi deve essere rimessa se ci si trova vicino ad altre persone. Rimane invece non obbligatoria, in generale, per i bambini sotto i 6 anni e per le persone disabili. Rimane per tutti, invece, l’obbligo di portare sempre con sé la mascherina quando si esce da casa.“
Chi viene multato perché non indossa la mascherina nei casi in cui governo e regioni ne prevedono l’obbligo e vuole fare ricorso perché ritiene la sanzione ingiusta, dovrà avere validi motivi per procedere alla contestazione. Il ministero dell’Interno spiega che “avverso il verbale sono ammessi scritti o documenti difensivi (entro 30 giorni ai sensi dell’art. 18 l.689/81), direttamente all’organo accertatore, ma in tal caso, ove non accolte le tesi difensive, non si potrà beneficiare dello sconto del 30% né della misura ridotta ma la sanzione sarà determinata tra il minimo ed il massimo della sanzione prevista. Solo avverso l’Ordinanza di potrà presentare ricorso al Giudice di Pace (art.6 D. Lgs. 150/11) entro 30 giorni”.
In sostanza, chi fa ricorso deve dimostrare di essere un soggetto esonerato dall’obbligo di indossare la mascherina. E quindi:
Come contestare la multa facendo ricorso? Chi ha uno di questi validi motivi per contestare la sanzione amministrativa dovrà inviare i propri scritti difensivi alle autorità indicate nel verbale della multa, entro trenta giorni dalla ricezione della sanzione, via Pec o con raccomandata a/r. La memoria difensiva deve necessariamente contenere i motivi del ricorso, i dati anagrafici del ricorrente, la copia fronte/retro di un documento di identità. Nel dettaglio, il ricorso va inviato:
Chi riceve la memoria difensiva ha cinque giorni di tempo per accogliere o respingere le ragioni del ricorso. Se il ricorso viene respinto, l’autorità emette un’ordinanza di ingiunzione: in questo caso la multa sarà raddoppiata rispetto all’importo originale. Entro trenta giorni dalla notifica del rigetto, il ricorrente può proporre ricorso al giudice di pace.
Fonte: today.it
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