Nella mattinata del 27 settembre 2023, presso la Sezione Reclusione San Michele del Carcere di Alessandria, si è verificata un’ennesima aggressione ai danni di un Poliziotto Penitenziario, sollevando dubbi sulla efficacia dei nuovi Protocolli Operativi adottati quest’anno.
L’aggressore, un detenuto trentanovenne originario del Camerun e adottato in Italia, ha preso di mira un Ispettore Capo di Polizia Penitenziaria in servizio presso la Sorveglianza Generale dell’istituto. Il detenuto ha tentato prima di afferrare l’Ispettore, ma questi è riuscito a sfuggire alla presa. Successivamente, l’aggressore lo ha colpito con una sedia, lanciandogliela addosso, prima che quest’ultimo potesse mettersi in sicurezza in una zona filtro del piano detentivo.
L’Ispettore ferito è stato immediatamente trasportato presso l’infermeria dell’istituto, dove ha ricevuto un primo soccorso, e successivamente è stato accompagnato presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Alessandria. Dopo le cure mediche, è stato dimesso con una prognosi di 14 giorni a causa delle ferite riportate.
Ciò che desta preoccupazione è che lo stesso detenuto aveva già compiuto un gesto violento simile circa un mese fa, danneggiando il polso di un Assistente di Polizia Penitenziaria. In risposta a quella situazione, era stata avanzata una richiesta di trasferimento, ma il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP) sembrava non aver ritenuto opportuno accoglierla, nonostante le Circolari da esso emanate. Questo fatto solleva domande sulle decisioni prese dalle autorità penitenziarie in merito alla sicurezza del Personale di Polizia Penitenziaria.
Leo Beneduci, Segretario Generale dell’Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria (OSAPP), ha commentato questa situazione, definendola una triste “consuetudine”. Ha esortato le autorità a prendere provvedimenti seri per affrontare i gravi problemi di sicurezza nelle carceri italiane e a non dimenticare le promesse fatte in campagna elettorale. Beneduci ha sottolineato il silenzio assordante dei vertici locali, regionali e centrali, così come delle istituzioni e ha evidenziato l’apparente disinteresse politico nei confronti del Personale di Polizia Penitenziaria e delle condizioni carcerarie in generale.
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