Nell’ennesimo episodio di violenza che ha colpito il Carcere di Torino, ieri, otto luglio 2023, sono state superate le venti aggressioni ei venti feriti nell’arco dell’anno.
Verso le ore 20:30, nella sezione “Sestante” del Padiglione A, un detenuto italiano affetto da disturbi psichiatrici, già noto per l’omicidio di un compagno di cella nel carcere di Velletri, ha appiccato un incendio utilizzando un materasso nel bagno della sua cella. Successivamente, ha cercato di strappare le chiavi della cella dalle mani di un Agente di Polizia Penitenziaria che stava cercando di spegnere le fiamme con un estintore. Durante il tentativo di “furto” delle chiavi, l’Agente ha subito una distorsione al polso causata dal detenuto.
In seguito all’incidente, l’intera sezione è stata evacuata, mentre il detenuto agitato si è barricato nella sua cella, chiedendo la presenza di un medico prima di uscire. Solo grazie agli sforzi degli Agenti di Polizia Penitenziaria è stato possibile ristabilire la calma nella sezione, con il detenuto che alla fine si è riaddormentato dopo l’episodio grave.
I due Agenti di Polizia Penitenziaria presenti durante l’incidente sono stati portati in Pronto Soccorso presso l’Ospedale Maria Vittoria. Uno ha ricevuto una prognosi di 3 giorni per la distorsione al polso, mentre l’altro ha ricevuto una prognosi di 2 giorni per l’intossicazione da fumo.
I Sindacalisti dell’OSAPP(Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) hanno commentato l’accaduto, sottolineando l’urgente necessità che la Regione Piemonte identifichi strutture adeguate, diverse dalle REMS (Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza), per l’assistenza e la cura dei disabili affetti da disturbi psichiatrici. L’OSAPP ha più volte denunciato che tali individui non dovrebbero essere ospitati nelle carceri. Gli stessi Sindacalisti hanno chiesto all’Assessorato alla Sanità della Regione Piemonte di inviare specialisti all’interno del carcere, al fine di evitare il trasferimento dei detenuti presso strutture esterne, che comporterebbe gravi rischi per la sicurezza di tutti i cittadini e sperano inoltre, che le loro richieste vengano finalmente ascoltate, poiché finora gli incontri e le discussioni hanno prodotto solo parole e nessuna azione concreta intrapresa.