Frosinone – Duplice omicidio dietro le sbarre, parlano un agente e un ex detenuto. Il secondo: “Cestra era in porta ma aveva lo sguardo verso la cella”.
Omicidi in carcere, sentiti un agente della polizia scientifica e un ex detenuto. Ieri, davanti alla Corte d’assise di Frosinone (presieduta dal giudice Francesco Mancini, a latere il giudice Chiara Doglietto) che sta giudicando Daniele Cestra, 42 anni di Sabaudia, accusato di duplice omicidio di due compagni di cella, sono stati ricostruiti gli eventi successivi alle morti di Pietro Paolo Bassi e Giuseppe Mari. L’agente della Scientifica ha riferito sul sopralluogo effettuato nella cella dove fu trovato morto Mari. Ha detto di aver scattato 45 foto e di aver sequestrato dei lacci di accappatoio.
Ha riferito di conoscere Bassi con il quale frequentava le lezioni della scuola media. Al pubblico ministero Vittorio Misiti ha riferito di aver visto qualcosa di strano e di essersi insospettito mentre giocava a pallone. Il pm, tuttavia, gli ha mosso delle contestazioni con riferimento alla versione dallo stesso fornita nel 2017. Così il teste ha corretto il tiro, riportandosi a quanto detto in passato.
Ha riferito di aver notato gli altri detenuti giocare a pallone e tra questi anche Cestra che faceva il portiere.
L’imputato secondo il teste guardava in alto verso la sua cella e di questo era stato rimproverato dagli altri compagni. E ciò ha portato alla scoperta del cadavere di Bassi. Il teste ha aggiunto che la guardia penitenziaria con un coltellino staccò la corda, ma non è stato in grado di riferire con precisione se la vittima aveva i piedi staccati da terra. Anche se il pm gli ha ricordato che aveva detto di averlo visto piegato su se stesso e con i piedi che toccavano terra.
Il processo è stato aggiornato a gennaio per gli altri testi dell’accusa. Cestra, che sta scontando un’altra condanna per omicidio ed era collegato in videoconferenza, è difeso dagli avvocati Angelo Palmieri e Sinuhe Luccone.
La famiglia Bassi è costituita parte civile con l’avvocato Rolando Iorio.
Fonte: ciociariaoggi.it