COMUNICATO STAMPA OSAPP- Aggressioni al personale da parte di stranieri psichiatrici o con disturbi del comportamento non rilevabili a causa delle barriere linguistiche ma certificati dalla violenza. A riferirlo è Leo Beneduci, Segretario Generale dell’OSAPP che si indigna per l’ennesimo episodio di violenza che scuote il carcere di Firenze. Due agenti penitenziari sono stati brutalmente aggrediti da un detenuto, arrestato pochi giorni fa, riportando ferite e contusioni. Il responsabile? Un giovane di colore. Il fatto mette in luce le falle di un sistema al collasso. Non si tratta di razzismo, ma di fatti. La realtà è che molti detenuti stranieri presentano disturbi comportamentali o psichiatrici impossibili da diagnosticare correttamente a causa delle barriere linguistiche. E il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria? Pensa a creare negoziatori con una fantasia che supera i bambini quando giocano a sceriffi – non si sa in che lingua dovranno parlare i poliziotti negoziatori– il DAP chiude gli occhi sugli eventi critici sulle statistiche delle aggressioni sui colleghi che si infortunano in servizio ed hanno una prognosi che ne comporta l’assenza dal lavoro dove c’è sempre meno personale, ignorando un problema che mette a rischio la sicurezza di tutti. Firenze non è nuova alle cronache: dalle condizioni igienico-sanitarie disastrose stigmatizzate da una ispezione del DAP e dalle aggressioni, il quadro è desolante. E cosa farà l’amministrazione? Sposterà il problema, come sempre. Il detenuto verrà trasferito, magari a Prato (senza comandante né direttore effettivi), o a Perugia (dove ieri c’è stata una rissa con gravi ripercussioni), o a Livorno (con un comandante provvisorio), o a Pisa (dove il comandante è arrivato dopo un trasferimento d’ufficio e poco dopo è stato destinato ad altro incarico). È una babele carceraria, un caos istituzionalizzato. Il distretto Toscano-Umbro è in balia di un Provveditore che deve occuparsi anche di Emilia Romagna e Marche. Ogni carcere è un castello di carte, con incarichi ricoperti “a scavalco” e soluzioni tampone che non risolvono nulla. L’OSAPP denuncia con forza questa situazione insostenibile. Le carceri toscane sono una polveriera pronta a esplodere. Servono interventi immediati, non palliativi. Il personale è allo stremo, i detenuti sono abbandonati a se stessi e l’amministrazione continua a far finta di niente. È ora di dire basta. O si interviene subito sostituendo i vertici del DAP o saremo costretti nell’interesse dei poliziotti penitenziari e dei cittadini a prendere misure drastiche per tutelare l’incolumità dei nostri agenti e la dignità di chi è costretto a vivere e lavorare in queste condizioni disumane.