
di Leo Beneduci_ Attendiamo i numeri ufficiali delle assunzioni nel ruolo degli agenti-assistenti rispetto ai concorsi banditi e che alcune anticipazioni ci dicono essere assolutamente “devastanti” per quanto riguarda il personale maschile e tanto da indurre gli organi preposti ad aumentare i posti per le donne (?). Vedremo alla fine, quanti ne resteranno, compresi coloro che durante o dopo il “brevissimo” corso di formazione se ne andranno, e attendiamo anche gli effetti sugli istituti degli inaspettati incrementi nelle sedi del personale femminile, ma anche questa è la conseguenza dell’avere lasciato completamento isolato e privo di tutele il personale del Corpo impiegato nei servizi operativi ed a diretto contatto con la popolazione detenuta con l’unica prospettiva di andare a fare parte, prima o poi trovato il giusto “protettore”, di uno degli oramai tanti “gruppetti” (Uspev, Gio, Gir, Gom, Nic, Nir, Negoziatori, etc. etc.) in cui stanno frazionando la Polizia Penitenziaria. Tanto per comprendere meglio il significato delle operazioni sballate quanto inutili che dal Dap stanno conducendo: nel carcere di Firenze-Sollicciano ben noto per essere uno dei “peggiori” sul territorio nazionale per quanto riguarda le carenze di organico, le condizioni di servizio e i rischi che vi si corrono, in questo momento “stanziano” (ovviamente nel massimo rispetto dei Colleghi coinvolti) circa 22 appartenenti al Corpo, di massima con adeguata anzianità ed esperienza, che non vengono impiegati in alcun servizio o mansione interna al carcere, perché in attesa di essere addestrati nelle successive funzioni demandate al GIR (Gruppo di Intervento Regionale) relative al Provveditorato della Toscana. Quanti altri di questi gruppi esistono oramai sul territorio? Lo rammentiamo acchè coloro che continuando a celebrare i fasti e ad incensare l’attuale gestione del Dap, si rendano finalmente conto del danno che stanno provocando al Corpo, se alla Festa nazionale della Polizia Penitenziaria lo scorso 25 marzo non c’era nessuno di importante (nonostante la vicinanza di P.zza del Popolo a Roma alle sedi del Quirinale, di Palazzo Chigi e del Parlamento) un motivo evidente e grave c’è e non è certamente a favore delle donne e degli uomini in uniforme ed al servizio dello Stato nelle carceri!!
Fraterni Saluti a tutti.
Leo Beneduci – Segretario Generale OSAPP
Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria
Ufficio Stampa OSAPP