
di Leo Beneduci_ Ancora una volta Nordio avrebbe salvato tutti ci dicono, nell’inatteso intervento alla Camera dei Deputati, dopo che il sottosegretario alla Presidenza Mantovano aveva dichiarato il segreto di Stato sulla vicenda dello spyware Graphite, il Guardasigilli ha affermato l’assoluta estraneità della Polizia Penitenziaria e del Ministero della Giustizia all’uso illegale del software per le intercettazioni telefoniche.
Da quello che apprendiamo dai quotidiani, stranamente e congiuntamente, per motivi diversi, insoddisfatte maggioranza e opposizione, compreso il leader di IV che per primo aveva sollevato la questione. Nessuno ha peraltro compreso se il Ministro della Giustizia, prima di smentire qualsiasi coinvolgimento, abbia attivato o meno i necessari accertamenti interni e c’è chi ha sostenuto che la discordanza di atteggiamento e di dichiarazioni tra i due esponenti del Governo non fa che confermare i sospetti sulle attività di alcuni apparati dello Stato (Polizia Penitenziaria compresa).
E noi? Lo abbiamo già scritto che ci è difficile immaginare che illazioni e sospetti espressi negli ormai copiosi atti delle interrogazioni parlamentari siano il frutto della mera elucubrazione di qualche partito; secondo noi, qualcuno di ben informato deve aver parlato con qualcun altro e, in ogni modo, il caso vuole che mai come in questo momento il Dap, ovvero l’Amministrazione penitenziaria centrale, si connoti per la scarse trasparenza ed equità nelle iniziative (forfettarie, comandi, promozioni per meriti eccezionali, indennità corrisposte senza effettivo titolo quali vere e proprie prebende, etc. etc.) e per la riscontrata volontà di assumere il controllo assoluto, imposto dall’alto e tutt’altro che collaborativo, nei confronti delle sedi e dei servizi penitenziari sul territorio e da noi definito “Grande Fratello penitenziario” e che, a partire dalle sale regia gestite dalla sala situazioni del Dap sarà persino rinforzato dalla prossima distribuzione delle bodycam.
Peraltro, non sarebbe solo il Dap a difettare di chiarezza e di “buoni propositi”, atteso che anche al Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità – il DGMC si stanno preparando, senza alcuna comunicazione ufficiale ai Sindacati, alcune interessanti sorprese che a, partire dall’apertura/riapertura di alcune sedi di istituti penitenziari per Minori (tra gli altri, Lecce, Rovigo, S. Maria C.V., L’Aquila, Bologna), vedrebbe dapprima la destinazione ai giovani ristretti di alcune sezioni delle attuali carceri per adulti (sic!), come sta già accadendo alla Dozza, e poi il successivo impoverimento di personale dalle stesse carceri a seguito di specifici interpelli straordinari e sostanzialmente a chiamata diretta, magari soprattutto a favore di qualche Sigla compiacente e con le giuste “entrature”.
Tralasciamo, poi, di considerare che il tutto, agli adulti come ai minori, risulta condito dall’incremento senza precedenti di aggressioni, morti in carcere anche per suicido, gravi danneggiamenti e rivolte, procedimenti penali e disciplinari e tossicodipendenze.
In conclusione, non sappiamo chi, come e quando Carlo Nordio abbia salvato ieri, ma a nostro sommesso avviso, forse, se si interessasse di più delle carceri e lasciasse meno spazio a chi vi detiene in questo momento un potere assoluto, sarebbe assai meglio.
Un abbraccio a tutti.
Leo Beneduci – Segretario Generale OSAPP
Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria