
COMUNICATO STAMPA_ – Il nuovo provvedimento del Provveditorato Toscano che destina un unico direttore a gestire contemporaneamente San Gimignano e Firenze-Sollicciano, con appena ‘due o tre accessi settimanali’ e “reperibilità telefonica per il restante periodo”, rappresenta l’apice dell’irresponsabilità istituzionale in un momento di gravissima crisi per entrambe le strutture – dichiara Leo Beneduci, segretario generale dell’O.S.A.P.P. (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria). “Da un lato abbiamo San Gimignano, carcere di alta sicurezza dove una recente ispezione ha evidenziato gravi criticità nella gestione dei detenuti, incluso l’uso incontrollato di telefoni cellulari e permanenze all’aperto non regolamentate. Dall’altro abbiamo Firenze-Sollicciano, struttura già segnata da due suicidi dall’inizio dell’anno e oggetto di ripetute ordinanze risarcitorie della Magistratura di Sorveglianza per trattamenti inumani e degradanti. Entrambi gli istituti vengono ora abbandonati a una direzione frammentata e insufficiente,” spiega Beneduci. “È emblematico che mentre l’amministrazione penitenziaria centrale – il Dap indica chiaramente la necessità di rafforzare i controlli sui circuiti di alta sicurezza, il Provveditorato Toscano risponda creando pericolosi vuoti di comando. Il documento ufficiale firmato dal Provveditore Regionale parla addirittura di valutare ‘secondo prudente apprezzamento’ gli accessi del direttore, come se la guida di due carceri in emergenza fosse una questione secondaria da gestire con occasionali visite e telefonate.” – “La superficialità con cui vengono trattate queste emergenze è sconcertante. A San Gimignano manca da anni un comandante effettivo del Reparto, mentre Sollicciano, nonostante la presenza formale di due dirigenti di Polizia Penitenziaria, è stata di recente priva di un comandante operativo. In questo contesto, la soluzione trovata è quella di un direttore ‘pendolare’ che dovrà dividere la sua già limitata presenza tra due strutture complesse in profonda crisi.” – “Mentre i detenuti muoiono, mentre lo Stato è condannato a pagare risarcimenti per le condizioni degradanti, mentre il personale è lasciato solo ad affrontare emergenze quotidiane, il Provveditorato ritiene adeguato un sistema di direzione basato sulla reperibilità telefonica. Questa strategia di riempimento formale delle caselle dirigenziali senza garantire effettiva presenza e direzione dimostra che l’obiettivo non è l’efficienza operativa, ma semplicemente coprire sulla carta le posizioni vacanti,” sottolinea il sindacalista. “Se questa è la visione dell’efficienza penitenziaria del PRAP Toscana, comprendiamo perché le carceri della regione versino in uno stato di abbandono senza precedenti. Chiediamo un intervento immediato del Ministro della Giustizia per verificare l’adeguatezza di provvedimenti che, piuttosto che risolvere le emergenze, sembrano concepiti per mascherare le carenze di un sistema al collasso.”
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Ufficio Stampa OSAPP