COMUNICATO STAMPA- Inaccettabile e intollerabile quello che sta avvenendo nel Carcere di Torino nel silenzio più assordante del DAP (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria) e della politica che, a parte gli slogan, non fa nulla di concreto. Quello che è successo nella tarda serata di ieri, 14 luglio, non è altro che la ripetizione di quanto di grave già avvenuto nei giorni scorsi: i detenuti si sono rifiutati di entrare nelle proprie celle al Padiglione C, nella Decima e nella Dodicesima Sezione, hanno appiccato fuoco e uno di loro, senza motivo alcuno, ha colpito con una bomboletta di un fornello in uso consentito, un Agente di Polizia Penitenziaria, “spaccandogli” la testa. L’Agente è stato accompagnato con urgenza all’Ospedale Maria Vittoria a mezzo ambulanza per le necessarie cure del caso e, dopo l’applicazione di cinque punti di sutura, è stato dimesso con dieci giorni di prognosi s.c. Chiediamo, pertanto, a fronte di tanto evidente senso collettivo di impunità della popolazione detenuta, che si accerti se tutti i detenuti rivoltosi siano stati sottoposti quanto meno a isolamento cautelare con riduzione delle possibilità di organizzarsi ulteriormente. Come già più volte denunciato, il Carcere di Torino, dichiara Leo Beneduci, Segretario Generale OSAPP, è fuori controllo: i detenuti fanno quello che vogliono (si autogestiscono), in barba alle regole. Chiediamo dunque che intervenga il Ministro Nordio inviando i GIR (Gruppo di Intervento Regionale) tanto decantati dal Sottosegretario Delmastro e che la Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, dichiari, senza ulteriore ritardo, lo stato di emergenza delle carceri italiane che sono alla completa deriva se si considerano anche le recentissime rivolte nelle carceri di Firenze Sollicciano, Viterbo, Aosta, Cuneo, Vercelli e Torino Lorusso e Cutugno, oltre a quanto è avvenuto nel Carcere di Ivrea, prima che accada qualcosa di grave e davvero irreparabile, poiché il Personale di Polizia Penitenziaria sta rischiando la vita.