
COMUNICATO STAMPA_ L’OSAPP (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria), per voce del segretario generale Leo Beneduci lancia l’allarme sulle nuove strutture carcerarie prefabbricate che potrebbero trasformarsi in trappole per la sicurezza ed in generale veri e propri paradossi organizzativi. “Un solo agente dovrà presidiare contemporaneamente sezione, cortile, passeggi e gestire gli incontri dei detenuti con gli operatori – sostiene il sindacalista – è se venisse sequestrato nei moduli container, chi potrebbe accorgersene in tempo?” Questa la drammatica domanda che pone l’organizzazione sindacale di fronte al piano di ampliamento carcerario varato di recente. I nuovi blocchi detentivi, fisicamente separati dalle strutture principali, presentano l’assurdo paradosso di offrire alcune comodità (doccia personale, frigorifero e aria condizionata) che potrebbero renderli addirittura più ambiti dai detenuti, ma mancano di elementi essenziali quali, ad esempio, piani cottura per i generi di cui l’amministrazione penitenziaria consente la ricezione e l’acquisto e non considerano la separazione tra fumatori e non fumatori. La situazione logistica è allarmante: in caso di emergenza sanitaria determinata da autolesionismo, tentativo d’impiccamento o malori di varia natura come si farà a trasportare un detenuto che necessita di assistenza immediata? Come raggiungeranno i detenuti i servizi principali sotto pioggia o neve? Come verrà distribuito il vitto dalla cucina centrale? “Questi container isolati creano un pericoloso vuoto nella catena di sicurezza,” denuncia il leader dell’OSAPP. “La videosorveglianza non è sufficiente se un agente viene immobilizzato nel suo ufficio, impedendogli di dare l’allarme.” Le strutture prefabbricate, inoltre, sono soggette a temperature estreme sia d’estate che d’inverno, con manutenzione complessa in caso di guasti. Tutto questo mentre si investono 2 milioni di euro per ogni blocco da 24 posti e si lasciano sottoutilizzati istituti come Arezzo (20 detenuti su una capienza di 80-100 posti) o Firenze-Sollicciano (530 su 700) per mancanza di ristrutturazioni. Con l’avvio previsto per maggio 2025, l’OSAPP avverte che queste strutture “temporanee” rischiano di diventare permanenti, esponendo l’Italia anche a probabili condanne per trattamento inumano e degradante, e compromettendo gravemente la sicurezza del personale penitenziario.
Beneduci chiede al Ministro Nordio un immediato ripensamento del progetto e l’apertura di un tavolo di confronto che coinvolga tutte le parti interessate per trovare soluzioni realmente efficaci all’emergenza carceraria.
Ufficio Stampa OSAPP