Incontro del 31 luglio 2024 al D.A.P.(Dipartimento Amministrazione Penitenziaria) con il Capo Dipartimento Giovanni Russo.
Si è concluso nel tardo pomeriggio di mercoledì 31 luglio l’incontro convocato dal Capo del D.A.P., alla presenza della Vice Capo dott.ssa Lina Di Domenico, del Direttore Generale del Personale dr. Massimo Parisi, oltre ai Dirigenti Generali Bianco e Cirelli, del Vice-Direttore Generale del Personale dr. Augusto Zaccariello, nonché di altri dirigenti e funzionari del DAP. Dopo l’introduzione del Capo del D.A.P., che ha illustrato per grandi linee quanto sin qui realizzato e quanto in programma, l’O.S.A.P.P. ha inteso chiarire ai presenti alcuni aspetti di estrema evidenza, contestando l’assenza dell’amministrazione a tutela degli uomini e delle donne della Polizia Penitenziaria per le innumerevoli aggressioni subite e per le pessime condizioni di vivibilità lavorativa all’interno delle strutture penitenziarie e dell’organizzazione del lavoro sul territorio. Più in generale, abbiamo evidenziato:
- La carenza degli organici, che hanno subito un deflazionamento spaventoso a seguito della Legge Madia, e l’ipocrisia e scarsa conoscenza del reale fabbisogno da parte della politica di Governo, che di conseguenza aggrava in maniera esponenziale i carichi di lavoro e la sicurezza della Polizia Penitenziaria;
- L’insufficienza delle assunzioni, che non coprono nemmeno il turn over, e la necessità di assunzioni straordinarie per accelerare il processo di ripristino del sistema penitenziario, ormai allo sbando totale per le evidenti responsabilità dell’amministrazione e della politica;
- Per l’ennesima volta, abbiamo evidenziato il totale fallimento del superamento degli O.P.G. e della sanità penitenziaria, che hanno determinato, ad oggi, nella misura del 75%, eventi critici e aggressioni alla Polizia Penitenziaria. Questo è stato ribadito al Presidente del Consiglio dei Ministri, on. Giorgia Meloni, e al Ministro della Giustizia, on. Carlo Nordio, senza alcun riscontro fino ad ora;
- La gravissima posizione di numerosi appartenenti alla Polizia Penitenziaria sottoposti a regime di sospensione dal servizio a seguito di procedimenti penali per presunti reati di tortura, chiedendone l’immediata reintegrazione per restituire serenità lavorativa e familiare fortemente compromesse, anche per provvedimenti che potrebbero assumere carattere di illegittimità e precise responsabilità;
- La penosa condizione del vestiario, il servizio sanitario, e la fatiscenza dei luoghi di lavoro;
- Le iniziative innovative, che non possono trovare applicabilità non essendoci le condizioni in termini di organici e non solo;
- Gli eventi degli ultimi giorni, tra suicidi e rivolte, che hanno messo letteralmente in ginocchio alcuni territori, in particolare il Piemonte. Serve subito un’azione del governo per affrontare l’emergenza, deflazionare la densità detentiva, rafforzare la Polizia Penitenziaria ed efficientare i servizi operativi per far fronte al disastro penitenziario che pone la Polizia Penitenziaria ai confini del sistema, in un contesto ad alto rischio. Prima che accada l’irreparabile, più di quanto non sia già successo, l’amministrazione e il Governo devono agire e prendere compiutamente atto dell’emergenza.
Il Capo del DAP, Russo, ha ulteriormente illustrato il lavoro svolto e gli obiettivi raggiunti sotto la sua guida, soffermandosi sugli arruolamenti e gli organici, sulle misure contro le aggressioni e i suicidi, sulla costituzione del GIO, del medico del Corpo e di quelli incaricati dalla ASL, delle divisioni con a capo i primi dirigenti, sui posti disponibili e la gestione delle REMS, sulla sanità penitenziaria, sulle modifiche all’esecuzione della pena, sulle misure alternative per deflazionare gli istituti sovraffollati, sui manuali operativi, sulle uniformi, sui guanti anti-taglio e su altri temi generali mirati all’organizzazione e alla funzione dei contesti detentivi per salvaguardare e tutelare il poliziotto penitenziario. L’O.S.A.P.P. (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) si è reso disponibile ad una interlocuzione permanente con una calendarizzazione di incontri, solo in presenza di immediati risultati e/o iniziative, in primis riguardo alle condizioni in cui vive il poliziotto, agli eventi critici, alle rivolte e alle aggressioni registratesi negli ultimi giorni ai danni del personale del Corpo e non solo, in particolare nel Piemonte, suggerendo al riguardo l’immediato incremento degli organici, l’assicurazione della catena di comando nelle strutture che ne sono prive, e il trasferimento dei detenuti violenti che violano le regole penitenziarie in circuiti adeguati fuori dalla regione. L’O.S.A.P.P., nell’intervento ai vertici del DAP, ha inteso sottolineare che, nell’abbandono totale, nessuna esclusione, nemmeno di responsabilità politiche, sarà accettata rispetto al disastro penitenziario che stiamo vivendo e alla frettolosità di iniziative che non sempre vengono intraprese ascoltando le proposte delle OOSS. In conclusione, abbiamo rappresentato con estrema determinazione che da oggi, senza tralasciare il passato, eventuali eventi critici avranno un solo ed unico responsabile: “LA POLITICA E L’AMMINISTRAZIONE”.
Fraterni saluti,
La Segreteria Generale.