Il vizio di esibire le sue bravate sui social, evidentemente, non l’ha perso. Nemmeno in carcere. Angelo Valerio Alesini, 19 anni, ormai ex boss della baby gang mestrina, è in prigione da marzo. Inizialmente rinchiuso a Venezia, poi trasferito al Due Palazzi di Padova per scontare una pena a oltre 4 anni e mezzo di detenzione in seguito a due condanne. La principale è un patteggiamento a tre anni e dieci mesi per nove furti, un danneggiamento e una tentata estorsione commessi tra giugno e agosto 2018. Poi a gennaio era arrivata una seconda sentenza che aggiungeva al conto con la giustizia nove mesi per altri furti e tentati furti aggravati.
Instagram è sempre stata una vetrina per le sue imprese. Dalle foto di lui in posa davanti alle auto della polizia al selfie durante un furto e un danneggiamento alla scuola d’arte Guggenheim di corso del Popolo, quando in piena estate scorsa aveva fatto a pezzi, assieme ad altri, i monitor di alcuni computer. Didascalia della foto: «Grazie Guggenheim».
Allora, però, era libero. Il suo profilo Instagram, adesso, è blindato a pochi eletti. Profilo su cui, però, in settimana sono comparse foto e video, nelle storie, che ritraggono il giovane nella sua cella al Due Palazzi. Il sottofondo musicale è l’ultima hit del trapper Sfera Ebbasta, Bottiglie Privè: nelle immagini si vede Alesini con in bocca quello che ha tutta l’aria di essere uno spinello, prima di una rapida panoramica sulla porta della cella. Il tag è piuttosto eloquente: carcere di Padova.
CELLULARE E DROGA
Le autorità dovranno approfondire, a questo punto, se le foto le abbia postate lui, realmente, o qualcuno che gestisce (da fuori) il suo profilo. Resta il fatto, però, che sono state scattate in cella. Quindi, in qualche modo, il 19enne è riuscito a procurarsi un cellulare. E forse anche della droga (ma anche e soprattutto su questo si dovranno svolgere ulteriori accertamenti, una foto non basta a confermare che quella canna contenesse effettivamente dello stupefacente). L’ultima storia su Instagram risale a mercoledì mattina. La sua legale, l’avvocata vicentina Anna Sambugaro, non avrebbe ricevuto ancora nessuna comunicazione in merito dal carcere padovano. Il Due Palazzi, nel recente passato, ha già dovuto fare i conti con uno scandalo simile: la squadra mobile, nel 2014, aveva scoperto un giro enorme di cellulari e droga nella casa di reclusione patavina.
Alesini, con ogni probabilità, dovrà rendere conto di quelle immagini alla direzione del carcere e agli inquirenti. La sua situazione giudiziaria, peraltro, è tutt’altro che definita.
A suo carico, infatti, c’è ancora un processo per un episodio di violenza avvenuto a Mestre nel marzo scorso, in cui venne preso a pugni un ragazzino. Inoltre dovrà rispondere di una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale, per aver picchiato due carabinieri nel tentativo di fuggire nel giorno della sua carcerazione. La sua banda, tra 2018 e 2019, aveva scatenato il panico a Mestre e Venezia tra furti, rapine e pestaggi. In attesa dell’arrivo delle ordinanze di custodia cautelare, il questore Maurizio Masciopinto l’aveva sottoposto alla sorveglianza speciale. Misura alla quale, a suo tempo, era stato sottoposto anche l’ex boss della mala del Brenta Felice Maniero.
Fonte: ilgazzettino.it
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