Stamane in via D’Amelio il ricordo della strage nella quale morirono il magistrato Paolo Borsellino e cinque agenti di scorta. Presenti il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e il ministro del Sud Giuseppe Provenzano. “La lotta contro la mafia è una lotta per lo sviluppo, per la libertà, per la giustizia e anche per la verità. Quel pezzo di verità che manca va ricercato. I magistrati di Caltanissetta indagano e nuove carte vengono desecretate, questo è un compito delle istituzioni: contribuire alla ricerca di quel pezzo che di verità che manca”, ha detto il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano. “Oggi che sono qui in una veste diversa da tutte le altre volte, ho il dovere di rappresentare le istituzioni che devono concentrarsi sull’oggi, su una crisi in cui, come sempre, le mafie cercano di conquistare nuovi spazi. Ma abbiamo anche un’opportunità: anche loro hanno subito la crisi e lo Stato ha il dovere di provare a cogliere l’occasione di questo momento per stroncare la criminalità organizzata, per bonificare le paludi dell’illegalità, per provare a uscire da questa crisi con un modello di sviluppo che si coniughi con i diritti, con la giustizia sociale, con la legalità costituzionale. Ecco: questo è l’impegno che insieme ai ragazzi dobbiamo assumerci oggi”.
“E’ un legame antico quello tra mafia e potere pubblico, anche negli appalti. E noi abbiamo il dovere di interrompere questo circolo vizioso”. ha aggiunto Provenzano. “Siamo stati molto attenti in questo passaggio nelle procedure per gli investimenti a garantire, con il lavoro prezioso del ministro Lamorgese il più efficace controllo di legalità – dice – questa è una sfida per le istituzioni”.
Provenzano ha poi incontrato Antonino Vullo, l’unico agente della scorta di Borsellino sopravvissuto alla strage. “Signor ministro, da 28 anni sentiamo ripetere dalle istituzioni sempre le stesse cose, ma ancora la verità su quanto accaduto qui il 19 luglio del 1992 non la conosciamo. Ed è assurdo – ha detto Vullo – non è possibile accettare che 57 giorni dopo la strage di Capaci sia stato ucciso anche Paolo Borsellino – dice ancora Vullo rivolgendosi al ministro che lo ascolta. “Lo Stato doveva fare molto di più in quei giorni”. E Provenzano gli ha risposto: “E’ così, ma credo che questa determinazione ci sia. Dobbiamo continuare a crederci. Ma Vullo ribatte: “Anno dopo anno sento ripetere le stesse cose, ci sono state tante anomalie dopo la strage che sono state nascoste o non valutate bene e questo non è giusto”.
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da La Repubblica.it