“Puoi andare a San Gregorio Armeno a cercarmi un presepe? Lo devo regalare a un medico di qua dentro, mi serve urgentemente”. A parlare, senza sapere di essere intercettato, è un detenuto napoletano del carcere perugino di Capanne che nei giorni scorsi è stato interrogato nell’ambito del procedimento per corruzione aperto anche nei confronti del medico.
Secondo quanto ricostruito nell’inchiesta della squadra mobile, coordinata dal procuratore aggiunto, Giuseppe Petrazzini, il detenuto avrebbe regalato un presepe del valore di 1.000 euro al medico del carcere in cambio di un certificato medico utile all’uomo per ottenere una cella singola nel penitenziario. A spiegare quanto accaduto è lo stesso detenuto, in un’altra intercettazione in cui parla con la moglie (delegata all’acquisto del presepe).
“Senti amò, io gli ho fatto il regalo di mille euro e ha detto il dottore che mi aiuta, mi ha promesso che mi fa stare a me solo e che mi aiuta a uscire, il dottore mi fa le carte che non sto bene”. Il detenuto – che deve scontare 12 anni di carcere -, assistito dai legali, Daniela Paccoi e Guido Rondoni ha spiegato di non aver pagato per quel presepe, regalato da un amico e di aver poi ottenuto la cella singola. Il medico della Usl 1, difeso dall’avvocato Giuseppe Innamorati aveva sostanzialmente ammesso di aver ricevuto il regalo fatto dal detenuto. Lo scatolone era stato lasciato al bar di fronte al carcere.
Fonte: corrieredellumbria.corr.it
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