POLIZIOTTI PENITENZIARI…sospettati, indagati e alla fine PROSCIOLTI! ACCUSE AZZERATE!

Sospettati, indagati, alla fine prosciolti.

Gli Agenti della Polizia Penitenziaria in servizio nelle carceri reggine “Panzera” ed “Arghillà”, all’epoca della direzione della dottoressa Maria Carmela Longo, individuati come i terminali di una presunta “mala gestione” sono usciti dall’inchiesta.

Accuse azzerate. Anche su questo tema si è sviluppato il controesame del principale teste della Procura nel processo che punta a ricostruire la presunta gestione irregolare e disinvolta delle carceri cittadine.

È precisa la domanda dell’avvocato Giacomo Iaria, legale di fiducia della dottoressa Longo, a Gianni Chiapparella, appartenente al Corpo di Polizia Penitenziaria impiegato presso il Nucleo investigativo centrale di Roma:

«È a conoscenza se questi soggetti poi sono stati successivamente rinviati a giudizio, o la loro posizione ha trovato una soluzione di archiviazione?».

Chiapparella: «Credo che siano stati archiviati».

Iaria: «E la posizione della Direttrice, visto che Lei ha sentito le intercettazioni che sono state disposte presso la l’ufficio della Direttrice, nell’iniziale momento investigativo la Direttrice, che non risultava appunto indagata, era stata ritenuta da voi, come dire, utilizzata da questi soggetti infedeli? E che quindi andava protetta la sua posizione, nell’iniziale ipotesi investigativa?«.

Chiapparella: «No, ci occorreva appunto capire la natura di queste relazioni riservate, che appunto parlavano di personale infedele. Però ovviamente in queste note riservate, c’era anche una sorta di malagestione delle cosiddette sezioni Scilla e Cariddi».

Ilaria: “Lei sa esattamente in che periodo di una cogestione da parte della Direttrice e del carcere di San Pietro e del carcere di Arghillà? Visto che è Direttrice del carcere di San Pietro dal 2003, visto che fino al 2019 è rimasta comunque Direttrice del carcere di San Pietro, quindi 16 anni ininterrotti. Ci sa dire in che periodo invece era Direttrice del carcere di Arghillà contemporaneamente, svolgendo quindi le duplici mansioni?”

Chiapparella: “C’è un decreto ministeriale del 2016, che accorpava San Pietro ad Arghillà. Ed è divenuto esecutivo il 30 gennaio 2017. Quindi dal 2017 la dottoressa ha gestito entrambi gli istituti, perché prima si chiamava Istituto Arghillà e Panzera; dal 2017 si chiamano Istituti Penitenziari Panzera, entrambi”.

Altro tema di contresame (come da verbale di udienza del 12 febbraio) la provenienza dei detenuti e la distribuzione nelle celle.

Chiapparella: “Diciamo che la stragrande maggioranza era di fuori regione. Campani, pugliesi e via dicendo.”.

Ilaria: “Mi dice come ha accertato, e se lo ha accertato come, che in una sezione del carcere di San Pietro, vi fossero detenuti solo di estrazione reggina e in un’altra invece solo di estrazione non reggina?”

Chiapparella: “C’è una griglia di come è composta la sezione sia A1, l’attuale Cariddi, che la M Scilla, nell’informativa finale del 06/02/2018. Quindi, è parte integrante dell’informativa, è una griglia con tutti i nominativi. E a maggioranza i ristretti nella A1, sono reggini, delle cosche locali, delle locali di ‘Ndrangheta appunto di Reggio Calabria centro”.

 

 

 

 

Fonte: reggio.gazzettadelsud.it