Il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale del Lazio, Stefano Anastasìa, si è recato oggi nella terza casa circondariale di Rebibbia a Roma, per presentare gli sportelli per i diritti dei detenuti negli istituti penitenziari, il progetto di integrazione tra Garante (espressione del Consiglio regionale che lo ha istituito con legge regionale 31/2003), università e associazioni qualificate, per il rafforzamento degli strumenti di tutela dei diritti dei detenuti. Assieme al Garante Anastasìa, a presentare il progetto ai detenuti è intervenuto Dario Di Cecca, responsabile per il polo di Rebibbia del dipartimento di giurisprudenza di Roma Tre, università che ha sottoscritto il protocollo d’intesa con il Garante, varato lo scorso 16 luglio in Consiglio regionale. La delegazione è stata accolta dalla direttrice della terza casa circondariale di Rebibbia, Annamaria Trapazzo, e dal suo staff, prima di andare nell’area verde a illustrare lo sportello ai detenuti presenti nell’istituto (tossicodipendenti non attivi non sotto terapia).
“E’ un servizio che abbiamo voluto promuovere – ha spiegato Anastasìa – per garantire una continuità di comunicazione tra l’ufficio del Garante e i detenuti, mettendo in rete esperienze e professionalità qualificate già sperimentate, come quelle dell’università Roma Tre che assicurerà la presenza in loco ogni due settimane di suoi volontari, studenti universitari assistiti da tutor esperti. Si tratta di una presenza particolarmente importante, soprattutto in un momento come questo, in cui l’emergenza Covid ha reso meno frequenti per i detenuti i contatti con i propri familiari, le associazioni e con gli stessi legali di fiducia”. Nelle scorse settimane il Garante è andato a illustrare il progetto negli istituti penitenziari di Viterbo, Rieti, Rebibbia femminile, Civitavecchia, Regina Coeli. Lunedì 21 settembre sarà la volta di Frosinone e Cassino. Il 23 il Garante andrà a illustrare il progetto nella casa di reclusione di Rebibbia.
Il progetto prevede l’attivazione di una rete di sportelli per l’informazione e l’orientamento delle persone detenute sui loro diritti, con particolare riferimento alle tematiche di competenza del Garante, quali le condizioni di vita di vita in carcere, l’assistenza sanitaria, l’istruzione scolastica e universitaria, la formazione professionale, l’orientamento e l’inserimento lavorativo, l’accesso ai benefici e alle misure alternative alla detenzione e il sostegno al reinserimento sociale a fine pena.
Gli sportelli svolgeranno un’attività di sostegno ai detenuti che ne faranno richiesta, per la risoluzione delle problematiche individuali, attraverso un’azione di informazione e ausilio nella redazione di istanze a firma propria e comunicheranno al Garante i casi in cui sia necessario interloquire con i responsabili delle amministrazioni pubbliche e/o le autorità competenti nella risoluzione della problematica rappresentata dal detenuto.
Fonte: Italpress.com
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