A partire dalle ore 10,00 di domani 20 luglio riprenderà il confronto tra il Governo e Organizzazioni Sindacali e i COCER del Comparto Difesa Sicurezza e Pubblico Soccorso per il rinnovo del Contratto Nazionale di Lavoro del triennio 2019/2021.
Nel merito, l’unica novità di rilievo per tale rinnovo riguarda il reperimento di 127 mln di euro aggiuntivi al precedente stanziamento (di cui 50 mln provenienti dalla c.d. “specificità”) e che porterebbero l’aumento medio lordo mensile pro-capite dal precedente 3,78% al 4,25% ovvero e dal 2021 a circa 130 euro mensili lordi pro-capite, pari, in media, a 83 euro mensili netti di cui 67 euro sul tabellare stipendiale e 16 euro sull’accessorio (secondo le desiderata del MEF).
E’ chiaro che in condizioni di evidente esiguità di fondi (il Recovery Fund chissà che fine ha fatto per le Forze Polizia e Armate….) non adeguati neanche ad incrementare del dovuto l’ora di lavoro straordinario rispetto a quella ordinaria, i possibili interventi possono interessare solo alcuni istituti rivolti ad ampliare il novero delle tutele in materia di sicurezza e salubrità nell’ambito del lavoro tra cui, secondo alcune discussioni in atto:
– l’ampliamento della tutela legale;
– l’integrale rimborsabilità delle spese sanitarie sostenute per causa o in relazione al servizio espletato;
– l’introduzione di strumenti a tutela della genitorialità.
Per evidenti motivazioni, assolutamente non concordata né accettabile, ad avviso di questa O.S. la possibile istituzione per il Corpo di Polizia Penitenziaria di una indennità per il “compenso” dei servizi resi in condizioni di accorpamento di più posti di servizio proposta dal Dap, che andrebbe a favorire e con ciò a legittimare una prassi del tutto irregolare che, tra l’altro, incidendo tra le voci destinate al Corpo sugli stanziamenti disponibili, a fronte di una identità di retribuzione a parità di qualifiche nel Comparto, andrebbe a diminuire esclusivamente la quota destinata al FESI (al pari di quanto avvenuto anni fa per l’indennità del 41bis) per il 2021, benché stanziamenti aggiuntivi siano previsti per gli anni precedenti in relazione alle somme residue per il rinnovo contrattuale del 2019 e del 2020.
A riprova di quanto indicato, infine, il fatto che per questo rinnovo contrattuale come per i precedenti, il calcolo delle somme spettanti è stato effettuato per ciascun Corpo e Forza non in base al numero di appartenenti ma per retribuzione media con ciò rendendo ancora una volta la Polizia Penitenziaria il “fanalino di coda” delle Forze di Polizia nella relativa tabella per un incremento medio annuo pro-capite lordo di €.1.680,62, a fronte di €.1.791,76 per la Guardia di Finanza, di €.1.771,87 per l’Arma dei Carabinieri e di €.1.744,23 per la Polizia di Stato.
Fermo restando, quindi, che si attendono da parte dei Colleghi/e osservazioni e indicazioni in merito a tale trattativa, si fa riserva di ulteriori comunicazioni e si inviano Fraterni Saluti.
Leo BENEDUCI – Segretario Generale OSAPP