Ieri, venerdì 25 settembre, la Polizia Penitenziaria del carcere di Asti, ha rinvenuto in un pacco postale destinato ad un detenuto appartenente alla criminalità organizzata, celati nel fondo di due pentole, tredici micro telefoni cellulari completi di carta Sim e carica batterie.
Leo Beneduci, Segretario Generale O.S.A.P.P. (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) spiega: “L’OSAPP da tempo denuncia violente aggressioni, offese, sputi perpetrati ai danni del personale di Polizia Penitenziaria ed invece oggi come nei mesi scorsi, solo grazie alla prontezza del medesimo personale si è evitato e si sta evitando che la Casa Reclusione di Asti divenga un centro telefonico pubblico, chiaramente illecito trasformando l’istituto penitenziario in una sorta di “Call Center”.
La Polizia penitenziaria di Asti, da tempo lamenta carenze di organico, ma, continua Beneduci “i pochi agenti presenti hanno portato a termine i propri compiti istituzionali con spirito di abnegazione e senso del dovere. Riteniamo sia giunta l’ora che il Ministro Bonafede e il Capo del D.A.P. (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria) sappiano riconoscere a tutto il personale di Polizia Penitenziaria di Asti, che ricordiamo da tempo essere un carcere con gravissimi problemi più volte denunciati, la giusta ricompensa per aver evitato in passato e oggi con il loro pronto intervento il prosieguo dei contatti illeciti con la criminalità esterna. L’OSAPP esprime apprezzamento ai poliziotti intervenuti, eroi silenti nel quotidiano per la brillante operazione di cui si sono resi protagonisti ieri e nel passato nella sempre più problematica struttura”.
fonte: lavocediasti.it