La direttrice Pitaniello: “La professionalità degli agenti ha impedito che la situazione degenerasse ma è urgente ristabilire sicurezza. Video al setaccio per trovare i responsabili, poi gli atti alla Procura”.
Una manciata di anni fa, pochi giorni prima di Natale, era successo un episodio simile. Due bande di detenuti s’erano affrontate in una violenta rissa. Come domenica mattina. Italiani e albanesi contro marocchini, egiziani, tunisini e gambiani. Nella sezione 5 del carcere di Monza. Ma “la contrapposizione tra etnie, i litigi tra i detenuti ci sono da sempre in carcere”.
Maria Pitaniello, direttrice della casa circondariale monzese, dopo la furiosa aggressione che ha visto coinvolti una quindicina di reclusi, sa bene quanto sia “difficile la convivenza forzata tra persone che già, da liberi, hanno violato la legge”. E certamente “ha un peso l’insofferenza verso una ripresa delle attività interne all’istituto che, causa Covid, è lenta. Abbiamo dovuto seguire l’andamento della campagna vaccinale. Oggi, fortunatamente, il 95% dei detenuti è vaccinato”. Sono ripartite alcune attività, gli insegnanti della scuola oltre le sbarre sono tornati a fare lezione in presenza e nelle sezioni è ripreso da tempo il regime ’aperto’. Ma dopo quello che è successo, la ’quinta’ è stata richiusa. Durante il giorno le celle restano serrate. Alcuni detenuti sono stati spostati, tutti in attesa delle indagini.
Fonte: ilgiorno.it
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