Torino, 31 agosto 2023 – Una violenta rivolta ha scosso il Padiglione C della Seconda Sezione del Carcere di Torino ieri sera, con i detenuti che hanno incendiato materassi, suppellettili e mobili, oltre a sradicare le telecamere di sicurezza. La protesta è sfociata in un’escalation di violenza a causa delle lamentele dei detenuti sulla situazione sanitaria e sul ritardo nell’ottenimento dei medicinali.
L’Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria (OSAPP) ha preso una posizione decisa, chiedendo con urgenza il Commissariamento delle Carceri al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP) e l’intervento dell’Esercito per affrontare la crescente insicurezza all’interno del sistema carcerario.
La protesta è iniziata intorno alle 19:30 di ieri e si è protratta fino alle 23:30, con i detenuti che hanno incendiato oggetti e arredi, creando uno scenario pericoloso. I reclusi hanno anche danneggiato le telecamere di sorveglianza e causato danni ingenti. L’assenza di Personale di Polizia Penitenziaria, dovuto a turni di riposo e ferie, ha richiesto un rapido richiamo in servizio per gestire la situazione.
La situazione è rapidamente sfuggita al controllo, con il fumo denso che ha portato all’evacuazione di due Sezioni del carcere nei cortili “passeggi”. Cinque Agenti sono stati portati in Ospedale per aver inalato fumo e sono stati dimessi con prognosi di due giorni ciascuno.
Leo Beneduci, Segretario Generale dell’OSAPP, ha dichiarato che la protesta sembra essere stata innescata dalla richiesta immediata di un medicinale da parte di un detenuto, che non voleva attendere i tempi burocratici. Tuttavia, Beneduci ha sottolineato che questa protesta riflette anche le crescenti lamentele riguardo all’area sanitaria e alla situazione generale nel Carcere di Torino.
L’OSAPP ha evidenziato l’inconsistenza organizzativa dell’Amministrazione Penitenziaria, che lascia il Personale vulnerabile a eventi simili e alla violenza da parte dei detenuti più agitati. Pertanto, il Sindacato ha chiesto il commissariamento urgente delle carceri e l’assegnazione di figure esperte per ripristinare la sicurezza e la legalità all’interno degli istituti di pena.
Beneduci ha anche sottolineato il costo sociale ed economico di questa situazione, poiché danneggiamenti e violenze all’interno del carcere si traducono in un sistema inefficiente che non è in grado di reintegrare individui recuperati e produttivi nella società civile dopo la loro pena.
In una mossa decisa, l’OSAPP ha rivolto un appello alla sensibilità del Presidente della Repubblica, cercando un intervento più ampio per affrontare la crisi nel sistema penitenziario.
Alla luce della situazione attuale e dell’inefficienza del sistema, Beneduci ha suggerito che l‘impiego dell’Esercito all’interno del carcere potrebbe essere la soluzione più drammatica ma necessaria per evitare conseguenze irreparabili.
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