Nei giorni scorsi, trenta detenuti nel Carcere di Biella si sono rifiutati di rientrare in cella. Nella serata di venerdì notte, invece, un detenuto ha appiccato un incendio nella sua cella. Solo grazie all’intervento degli Agenti di Polizia Penitenziaria in servizio è stato tratto in salvo. I due Agenti e il detenuto sono rimasti intossicati e portati in Pronto Soccorso all’Ospedale di Biella. “Quattro giorni fa – interviene Gerardo Romano, Vice Segretario Generale OSAPP- Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria – a Biella pochi Agenti si sono trovati di fronte a una protesta di trenta detenuti e non hanno potuto fare altro che controllare la situazione da lontano, lasciando i detenuti nei corridoi. Ora si registra un grave episodio. Il detenuto, per protesta, ha appiccato fuoco alla propria cella. Gli Agenti sono rimasti intossicati”. La situazione sta diventando esplosiva. “Il Personale di Polizia Penitenziaria non ce la fa più – aggiunge Gerardo Romano -. È completamente stressato di fronte a turni massacranti con dieci o quindici ore giornaliere. Il Personale ha paura ad andare in servizio perché i detenuti spadroneggiano e si verificano continue aggressioni”. Non è l’unico caso nelle carceri piemontesi. “Anche nella notte di sabato – spiega Gerardo Romano – al Padiglione C del Carcere di Torino un detenuto alticcio è stato sorpreso mentre in piena notte faceva una videochiamata con il suo smartphone. Quando gli Agenti sono intervenuti per sequestrare l’apparecchio, ha protestato dando fuoco alla cella ed è stato salvato dagli Agenti stessi”. L‘appello dell’OSAPP è uno: “La politica ci ha abbandonato. Servono interventi urgenti. È una situazione non più procrastinabile. L’OSAPP, da tempo, per voce del Segretario Generale Leo Beneduci, ha chiesto al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni di dichiarare lo stato di emergenza delle carceri e di commissariare il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria”.