È arrivata la replica della direttrice Elisabetta Palmieri alle accuse di Vincenzo Cacace: «Non c’ero per motivi di salute». E lui ammette l’errore.
Emergono nuovi dettagli sulle violenze nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, dove lo scorso 6 aprile si verificarono sevizie contro 292 detenuti in protesta per i timori della diffusione del Covid nella casa circondariale “Francesco Uccello”.
Secondo la ricostruzione di un ex detenuto disabile, residente nel settore “Nilo” della struttura, durante gli abusi anche la direttrice del carcere Elisabetta Palmieri «aveva un manganello».
Nel pomeriggio di oggi, 1 luglio, è però arrivata la sua smentita:
«Quel periodo sono stata assente per tre mesi per motivi di salute», ha detto ai giornalisti.
Palmieri ha provato anche a contestualizzare gli abusi, sostenendo che «nei giorni precedenti i detenuti in rivolta si erano impadroniti di alcune sezioni. Comunque l’iter processuale è all’inizio – ha aggiunto -, c’è stata l’accusa, adesso c’è la difesa». In seguito alla pubblicazione delle immagini delle telecamere a circuito chiuso del carcere, diffuse del quotidiano Domani, la Procura della Repubblica, su ordine del gip di Santa Maria Capua Vetere, ha fatto eseguire 52 custodie cautelari nei confronti di altrettanti agenti di polizia penitenziaria che sarebbero coinvolti nei pestaggi. Ieri è arrivata anche la loro sospensione.
Fonte: open.online