Dura protesta dei sindacati, che lamentano «incrementi beffa, pari a 23 nuovi ingressi negli 11 istituti a fronte di una carenza di 300 unità».
«Nonostante i fatti drammatici accaduti negli ultimi giorni e di cui tutti i mass media stanno dando incessante comunicazione si continuano a sottovalutare i problemi degli Istituti calabresi, che sono caratterizzati da un’alta presenza di detenuti appartenenti a tutti i gruppi criminali più pericolosi, sovraffollati e con forti carenze di personale. Purtroppo si sta sottovalutando il grave disagio degli appartenenti al Corpo di Polizia penitenziaria che si sentono oramai abbandonati dalle istituzioni».
E’ quanto affermano i responsabili regionali dei sindacati di categoria in una lettera redatta unitariamente e inviata al direttore generale risorse e personale del Dap e, per conoscenza, al Ministro della Giustizia, al sottosegretario, al Provveditore regionale Dap Calabria e alle segreterie sindacali nazionali, lamentando per le strutture un «rischio implosione» e dichiarando lo stato di agitazione.
«Da quanto si apprende da documenti elaborati dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, sebbene sia certificata la grave carenza, in Calabria – è detto nel testo – è previsto un incremento di sole 23 unità da distribuire negli 11 istituti calabresi nonostante le carenze si attestino oltre le 300 unità. Suona sicuramente come una beffa la previsione di assegnazione di poche unità a fronte delle gravi problematiche che si registrano negli Istituti: riposi accumulati e non fruiti, congedi accatastati ed a volte cancellati, disagi, turni di servizio su 3 quadranti, stress etc. Sfugge l’indecifrabile strategia del Dap. Non si comprende il valore del decreto ministeriale che sancisce le carenze degli organici, e la Calabria registra una grave insufficienza, se poi le ripartizioni dei nuovi agenti avvengono secondo altre logiche…”. “Sebbene sia stata rappresentata a più riprese, e non solo dalle organizzazioni sindacali, la grave situazione in cui versano gli istituti calabresi, nessuna replica da parte dei vertici del Dap è pervenuta e dunque nessuna attenzione particolare è stata riservata a questa sfortunata regione. “La Calabria è stata abbandonata dallo Stato e dalle istituzioni”. Non possiamo che dichiarare lo stato di agitazione – sottolineano le sigle sindacali – in tutti gli istituti calabresi e se le frugali assegnazioni riportate nel documento dovessero essere tali si inizieranno diffuse proteste davanti alle Prefetture. Tutti gli istituti penitenziari, attualmente, funzionano garantendo livelli minimi di sicurezza, il personale è oramai stanco, avvilito ed attese le scarse attenzioni anche vilipeso. Peraltro non si ha cognizione degli incrementi richiesti dal Prap della Calabria nonostante tali informazioni siano state richieste. Senza segnali di cambiamento inizieranno vibranti proteste in tutte le province, si dichiarano tuttavia disponibili ad un confronto con i vertici Dipartimentali».
Fonte: corrieredellacalabria.it
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