Suicidio sventato nel carcere di Torino. A dare la notizia è l’OSAPP, l’Organizzazione Sindacale Autonoma della Polizia Penitenziaria, per voce del segretario generale Leo Beneduci.
DETENUTO TENTA DI TOGLIERSI LA VITA
I fatti risalgono a ieri mattina, poco dopo le 10,30. Nel Padiglione C, quarta Sezione, dove sono ristretti detenuti a regime ordinario aperto, un italiano 51enne, con fine pena 2022, con un sacchetto di nylon stretto al collo, ha tentato il soffocamento e, contemporaneamente si è procurato, con un oggetto non meglio specificato, una ferita da taglio alla gola.
SALVATO DALLA POLIZIA PENITENZIARIA
La circostanza che, poteva rivelarsi drammatica, è stata interrotta grazie al tempestivo intervento di personale di polizia penitenziaria in servizio nello stesso padiglione. Il detenuto ha tentato di togliersi la vita – spiega ancora l’Osapp – all’interno di una saletta contigua al bagno della sezione detentiva.
LE PAROLE DI BENEDUCI (OSAPP)
“Altro che torturatori, a Torino svolge servizio personale di Polizia Penitenziaria che, come dimostra l’episodio de quo, si distingue per il senso di professionalità ed umanità. Il detenuto in pericolo di vita auto procurato, è stato salvato grazie al tempestivo e lucido intervento del personale di Polizia Penitenziaria che ha individuato in luogo isolato il detenuto che ha messo in atto l’insano gesto” ha commentato Beneduci.
DETENUTO ACCOMPAGNATO IN INFERMERIA
“Fondamentale è stata la prontezza con cui è stato prestato soccorso: il detenuto, dopo essere stato liberato dal sacchetto che lo avrebbe soffocato, è stato prontamente accompagnato dapprima in infermeria dell’istituto e, successivamente, al pronto soccorso”.
“IL SENSO DI RESPONSABILITÀ DEL PERSONALE”
“Tale episodio è indiscutibile segno del senso di responsabilità e di professionalità del personale che, purtroppo, rincresce osservare, non viene sostenuto nel contesto lavorativo e, tanto meno, nei rapporti informativi già oggetto di osservazione da parte di questa O.S.. Riteniamo che dianzi ad episodi come questo, di esemplare professionalità, umanità e prontezza ancor più si debba dare atto e riconoscere il valore del lavoro svolto quotidianamente e, spesso non supportato a livello centrale: il personale dovrebbe essere premiato per gli immani sacrifici quotidianamente prestati, anche a fronte della gravissima carenza di personale di Polizia Penitenziaria.”
da CRONACAQUI.it