I due si erano conosciuti sul web nel 2005, quando la donna non era ancora nell’Arma. Quando poi lei ha deciso di interrompere la relazione a distanza, lui ha cominciato a ricattarla: un incubo durato oltre dieci anni
Entrata nell’Arma dei carabinieri, una donna vittima di revenge porn ha denunciato dopo anni il proprio persecutore. Succede a Torino: ora l’uomo è accusato dalla Procura di stalking, violenza privata e violenza sessuale aggravata, anche se i due non hanno mai avuto contatti fisici. Secondo l’accusa infatti lo stalker avrebbe costretto la giovane a compiere atti sessuali contro la sua volontà, e quindi virtualmente violentata.
I due si erano conosciuti sul web nel 2005, quando la donna non era ancora nell’Arma. Quando poi lei ha deciso di interrompere la relazione a distanza, fatta di messaggi e foto intime, l’ex ha cominciato a ricattarla: un incubo durato oltre dieci anni. L’uomo, che si era presentato sotto falso nome e che per ottenere la fiducia della ragazza si era finto carabiniere quando lei stava progettando di diventarlo, ha affermato di avere conservato quelle immagini intime in un cd e di essere pronto a diffonderle, a meno che lei non mandasse altre foto, sempre più esplicite e dove potesse essere ben riconoscibile. “Mandami tue foto dove sei nuda o dico tutto a tua madre e ai tuoi superiori”: queto il tenore delle richieste.
Solo quando la giovane entra nell’Arma, confidandosi con i colleghi, carabinieri veri, trova il coraggio di denunciare il suo aguzzino.
fonte: tg24.sky.it