
di Leo Beneduci_ Come un tappo di champagne che salta sotto pressione, le nostre denunce stanno per esplodere anche in un circostanziato appello ai Gruppi Parlamentari. Mentre il contenuto delle nostre segnalazioni, di qualità pregiata come un autentico Champagne francese maturato con metodo classico, sarà presto apprezzato dalle autorità competenti, al piano terra continuano a stappare bottiglie di spumante scadente per celebrare i loro fallimenti – un prosecco economico che imita l’originale, ma manca di profondità e struttura. Il Capo DAP F.F. galleggia in una posizione ambigua come la declinazione alternativa di quel ff – Forse Farà qualcosa? – evitando responsabilità mentre il sistema collassa. Contemporaneamente Delmastro critica la riforma Nordio per poi elogiarla il giorno dopo, mantenendo in vita protocolli operativi ridicoli e distanti dal codice penale. Ma lui trasforma pubblicamente il “Non guardate i detenuti negli occhi” quale innovazione rivoluzionaria. Il GUSWEB, strumento di trasparenza “dalla A alla Z”, probabilmente nasconde selettivamente proprio gli orari dei dirigenti di piano terra che accumulano fino a 60 ore di straordinario mensili contro il limite di 20, pagate a 30 euro l’ora. Come un’etichetta ingannevole su una bottiglia di spumante industriale che promette qualità artigianale. La realtà è lampante: 812 unità di polizia penitenziaria in eccesso al DAP – la maggioranza a 41 ore, mentre nelle carceri vere manca personale; agenti senza mensa; turni di 16 ore consecutive contro ogni normativa europea; privilegi esclusivi per DAP, GOM, NIC, NIR, USPEV, GIO. Gli “esperti” autoproclamati brindano con bottiglie che hanno l’apparenza dorata dello champagne ma il sapore acido dello spumante da discount. Non sorprende che i loro protocolli operativi siano altrettanto scadenti: belle etichette, contenuto deludente. Le loro bollicine evanescenti scompariranno presto, lasciando solo il tappo nelle mani di pochi eletti. A differenza del loro spumante di bassa lega che perde effervescenza appena versato, il nostro appello ha la sostanza e la qualità necessarie per resistere alla prova del tempo, come un grande champagne che migliora con l’invecchiamento.. Noi continuiamo ad ascoltare i Colleghi ogni momento, ogni giorno: in istituto non si capisce più niente, il direttore non c’è e quello/a nuovo/a che viene il direttore non lo vuole fare per cui non decide niente, del comandante neanche a parlarne, in sezione ci stanno i giovani dai corsi che ancora devono ritirare le valigie in stazione e non sanno neanche dove si trovano, il piano ferie non si potrà fare (quello pasquale come quello estivo), a mensa non riusciamo ad andarci perché non ci sono i cambi, i detenuti fanno quello che vogliono e l’unico modo per sopravvivere è dargli quello che vogliono senza discutere…..una doglianza infinita e senza risposta. Sempre peggio; quanti si riconoscono e come si è arrivati a questo punto? Noi lo abbiamo detto e soprattutto scritto: designare per gli incarichi di responsabilità figure inidonee che pensano solo alla propria carriera e alle proprie amicizie e poi lasciarceli per anni, governare le carceri solo con slogan e attraverso la politica degli annunci, fare dell’improvvisazione penitenziaria la regola prevalente, colpevolizzare e se del caso punire sempre gli ultimi, tenere buoni i sindacati (fortunatamente non tutti) con qualche “favoretto” qua e là.. Presto sarà chiaro a tutti chi produce vino di qualità e chi invece imbottiglia nuvole.
Un fraterno abbraccio a tutti.
Leo Beneduci – Segretario Generale OSAPP
Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria
Ufficio Stampa OSAPP