“Per risolvere le carenze di personale medico nelle carceri va rinsaldato il rapporto con le Asl, da cui dipendono i medici, e le Regioni.
Qualcuno pensa che il carcere sia un luogo di minorata difesa, in cui vi può essere qualche inadempienza, ‘tanto è il carcere’, ma non è così.
L’istituto di pena è come qualsiasi luogo di cura, in cui bisogna essere più attenti”. Lo ha detto il vice-ministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto in visita al carcere di Santa Maria Capua Vetere per avviare il progetto “Ambiente Colorato”.
Durante la visita di Sisto, mentre stava nella sartoria nel padiglione femminile, alcuni detenuti del reparto Nilo (quelle delle violenze del 6 aprile 2020), approfittando della presenza di un gruppo di giornalisti nel cortile del carcere (è stato interdetto ai cronisti l’accesso alla sartoria femminile), hanno lamentato, gridando, la mancanza di medici e personale sanitario nel carcere.
Sisto ha quindi spiegato che il Governo ha stanziato tre milioni di euro per l’assistenza psichiatrica dei detenuti e un milione di euro per l’assistenza psicologica dei Poliziotti Penitenziari.
Sulla carenza di Poliziotti Penitenziari, il viceministro ha detto che “negli ultimi mesi sono stati banditi concorsi come mai fatto negli ultimi dieci anni, e ciò senza voler criticare chi è venuto prima”; concorsi che serviranno a superare il problema annoso dei tanti Poliziotti che vanno in pensione e non vengono rimpiazzati”.
“I Poliziotti – ha poi aggiunto – condividono le stress dei detenuti ma per loro è doppio”
Fonte: Ansa.it