Pur avendo subito “ingenti danni” nel corso delle rivolte del marzo 2020, al momento il carcere di Modena “non risulta inagibile, bensì solo parzialmente fruibile”. Il provveditorato regionale e la direzione dell’istituto stanno operando per l’esecuzione dei lavori di ristrutturazione edile degli ambienti danneggiati. In questo quadro, è già stata richiesta al provveditorato una valutazione tecnica sull’intervento di innalzamento dell’altezza del muro perimetrale, alla luce della rivolta dell’8 marzo, e risulta “in fase di avvio” la procedura di gara per l’individuazione della ditta che dovrà eseguire i lavori.
Lo segnala il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede a proposito del carcere Sant’Anna di Modena rispondendo il 15 gennaio alla Camera a un’interrogazione a tema della deputata Stefania Ascari (M5s), che in relazione alla rivolta chiede di attivarsi citando i “gravi danni alla struttura” cosi’ come il “decesso di nove detenuti e il ferimento di oltre 30 unità di personale di Polizia penitenziaria”. Nella sua risposta, Bonafede sottolinea che su sistema di videosorveglianza e sala regia “è stato già elaborato un progetto esecutivo stimato in 635.420 euro, comprensivo di una vasta gamma di interventi: impiantistici, edili e strutturali, che riguardano anche il rifacimento del muro di cinta”. Ma c’è anche “un finanziamento straordinario di 60.000 euro per un parziale rafforzamento dei livelli di sicurezza e per la realizzazione del sistema di videosorveglianza all’interno del padiglione vecchio”, sulla falsariga di quello che era già attivo al padiglione nuovo, prima della rivolta.
È questa la soluzione, per il ministero, che consentirà di realizzare all’interno del corpo di guardia del padiglione vecchio una postazione di mini sala regia, con l’installazione di telecamere all’interno dei reparti detentivi. “Nei prossimi giorni sarà avviata la relativa procedura di gara”, aggiorna il Guardasigilli. In merito al padiglione nuovo, poi, si stanno ultimando i lavori di sostituzione delle elettroserrature delle porte di accesso alle camere di pernottamento e dei cancelli di sbarramento. Inoltre, è in corso anche la procedura per l’affidamento dei lavori di ripristino del sistema di videosorveglianza. Nel frattempo, “sono stati ripristinati gli ascensori nei piani del nuovo padiglione, di nuovo operativo fatta eccezione per un piano, per il quale si attende l’arrivo di un pezzo di ricambio” mentre “gli ascensori non sono in funzione al vecchio padiglione detentivo, ancora in fase di ristrutturazione”.
Ancora, per quanto riguarda le dotazioni degli agenti penitenziari, al carcere modenese è stata recentemente avviata una gara per l’acquisizione di 800 nuovi giubbetti antiproiettile, antitaglio e antiperforazione, flessibili sottocamicia e di 500 nuovi giubbetti antiproiettile, antitaglio e antiperforazione, flessibili esterni, completi di piastre toraciche e dorsali aggiuntive. A breve saranno completate le procedure per l’avvio di ulteriori gare per l’acquisizione di nuovi caschi e scudi antisommossa, manette modulari multiple e manette individuali. Al momento, sono in prova di collaudo 335 paia di guanti antitaglio, recentemente acquisiti, in forma sperimentale.
Fonte: modenatoday.it
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