“Massima fiducia nell’attività della Magistratura”, ma insieme “assoluta incredulità” rispetto a quello che sembra “più un teorema accusatorio che un puntuale accertamento di fatti e responsabilità, rivolto ad una generalità così ampia di appartenenti ad una Forza di Polizia dello Stato da mettere in dubbio e sotto accusa non quei singoli appartenenti al Corpo ma l’intero sistema delle carceri e dell’Amministrazione della Giustizia”.
E’ quanto esprime l’OSAPP in relazione “alle ordinanze e ai decreti di cui sono stati fatti oggetto 118 poliziotti Penitenziari di vari istituti della Regione Campania” da parte dei magistrati di Santa Maria Capua Vetere Per il segretario Leo Beneduci sono “innegabili le condizioni di grave dissesto che vedono in istituti fatiscenti, in assoluta penuria di organico e in perenne sovraffollamento i Poliziotti Penitenziari vittime indifese di decine di aggressioni giornaliere da parte di appartenenti alla popolazione detenuta”.
Ma “non appare plausibile anche per un istituto di pena in continua e grave tensione e teatro di gravi episodi qual era il carcere di Santa Maria Capua Vetere nei primi mesi del 2020, che ciò possa avere indotto decine e decine di Poliziotti a maturare sentimenti ed azioni di pura ed immotivata vendetta nei confronti dei reclusi”. “Per mesi e mesi – ricorda il sindacalista- abbiamo chiesto vanamente all’Amministrazione penitenziaria centrale e al Ministro della Giustizia di dotare gli appartenenti al Corpo di strumenti di difesa e prevenzione nonché di adibire alle operazioni di contrasto delle risse e delle rivolte interne alle carceri personale adeguatamente addestrato e, con altrettanta inascoltata insistenza, che gli interventi operativi nei confronti dei detenuti da parte dei Poliziotti Penitenziari potessero essere filmati attraverso la dotazione di bodycam.
Il risultato dell’attuale sbilanciamento di interessi, di attenzione e di tutela all’interno delle carceri posti esclusivamente in favore dei detenuti è che gli appartenenti al Corpo preferiscono subire offese e aggressioni e ricevere svariate giornate di assenza dal servizio per infortunio piuttosto che intervenire con il rischio di subirne le conseguenze in sede penale”. Ritenendo la ministra della Giustizia Cartabia “del tutto assente” sui temi delle carceri, l’OSAPP chiede al tutto il governo e in particolare a Draghi “di riservare attenzione e partecipazione concrete e fattive” a donne e uomini della Polizia Penitenziaria, “vittime sacrificali di un sistema che non funziona più“.
Fonte: ansa.it